Post dedicato alla Giornata della Memoria.






Salve a tutti lettori e benvenuti sul mio blog. 
Oggi 27 Gennaio ricorre la Giornata della Memoria in cui si ricordano le vittime dell'Olocausto e proprio ieri sera ho voluto leggere un libro o meglio una grafic novel sul tema di questa immane tragedia.






La grafic novel in questione si chiama "Presto Torneremo a Casa" ed è stata pubblicata da Einaudi Ragazzi nel 2019.
Gli autori sono Jessica Bab Bonde, che lavora come agente letterario, con anni di esperienza nel marketing e nella comunicazione del settore editoriale e Peter Bergting un fumettista di professione da oltre vent'anni, che crea delle bellissime illustrazioni per libri di ogni genere. Andate a visitare il suo blog perché i disegni sono davvero molto belli. 
La grafic nover è costituita da 95 pagine e costa 13,90, qualcosina in meno su Amazon.











Questo libro presenta le storie di sei ragazzi di età più o meno adolescenziale che sono costretti ad affrontare l'orrore dell'Olocausto.
Non è una recensione quella che voglio fare perché si tratta di storie vere che ci vengono raccontate sotto forma di fumetto, quindi è un libro che più che giudicato dovrebbe essere letto per riflettere su un evento che sembra inimmaginabile ma che è realmente accaduto.
Tobias, Livia, Selma, Susanna, Emerich ed Elisabeth sono ragazzi che avevano una vita normale, liberi di crescere, di giocare, alcuni di loro andavano a scuola, avevano amici e una famiglia che li amava, avevano i problemi della loro età come qualsiasi altra persona ma erano felici, finchè ad un certo punto la loro vita cambia.
Questi ragazzini erano ebrei e per questo che furono costretti a subire grandi cambiamenti: niente più scuola, amici, casa, furono obbligati a trasferirsi e a dare via tutte le loro cose.
In queste pagine troviamo delle immagini molto comunicative, le storie sono raccontate tramite delle frasi brevi e coincise ma che ci trasmettono tutto l'orrore e la paura subita da questi ragazzi mentre si nascondevano, nel momento in cui venivano deportati, mentre vedevano i loro cari essere allontanati da loro e in alcuni casi mentre morivano. I protagonisti delle storie non si sono mai incontrati, tranne Emerich e Elisabeth, che sono fratelli, ma la cosa che li accomuna è quella di essere stati strappati dalla loro esistenza e costretti a vivere l'incubo dei campi di concentramento. Ci raccontano come la loro vita sia cambiata, per alcuni da un giorno all'altro, per altri più lentamente. Ci trasmettono le loro preoccupazioni di non poter andare più a scuola, di non vedere più gli amici, fino alla alla perdita totale di ogni cosa, dalla casa, ai vestiti e poi la paura di morire. Loro sono tutti sopravvissuti ai lager, molti di loro sono stati trasferiti da un campo all'altro, costretti ai lavori forzati a patire la fame, ad avere condizioni igieniche pessime.
Sono cose che studiando la storia conoscevo ma sentirle da chi le ha vissute sulla propria pelle è una sensazione diversa e purtroppo ti lasciano grandi punti interrogativi. Come è potuta succedere una cosa del genere? Perché mentre accadeva tutto questo c' era chi continuava a vivere normalmente?
Per questi ragazzi c'è stata speranza, sono sopravvissuti e ci raccontano anche le sensazioni che hanno avuto una volta che sono stati liberati, molti di loro erano talmente esausti da non reggersi in piedi, altri avevano perso tutta la loro famiglia ed erano soli. Ci narrano di come poi sono stati accolti in altri Paesi e nei sanatori e la loro vita piano piano è ricominciata anche se non  potranno mai dimenticare quello che hanno vissuto.






Vi consiglio vivamente questo libro che parla a cuore aperto anche attraverso le immagini, i toni delle tavole sono sul grigio, nero, il marrone, toni molto cupi che trasmettono l'orrore dei campi di concentramento. Troviamo poi alcune sfumature di rosso, che ci ricordano la guerra e la paura, e infine abbiamo toni più delicati e colorati nelle scene che ritraggono le nuove vite dei protagonisti una volta liberi.
Vi lascio vedere alcune delle tavole presenti nel libro.









Penso che questa grafic novel sia adatta ad un pubblico adolescenziale fino ad un pubblico più adulto ed è una storia in fin de conti semplice perché appunto come dicevo parla soprattutto attraverso le tavole, infatti già solo se ci soffermiamo ad osservarle ci trasmettono l'orrore di quello che queste persone hanno subito.
Vorrei inoltre riportarvi brevemente il pensiero dell'autrice che nel prologo si chiede "Potrebbe ricapitare ancora?".
La sua risposta è affermativa, potrebbe succedere di nuovo nel momento in cui noi non ci preoccupiamo più di capire ciò che è giusto o sbagliato per gli altri, quando non difendiamo la libertà di ognuno nel pensarla in maniera diversa da noi, anche se ci da fastidio che una persona abbia un opinione differente dalla nostra ma nel momento in cui la giudichiamo per quello, ci rifiutiamo di accettarla per come è, e quindi la "chiudiamo in prigione". Perciò occorre che tutti insieme ci adoperiamo per difendere il mondo in cui viviamo se vogliamo che sia come lo desideriamo.
Spero che questo post vi sia piaciuto e vi abbia fatto riflettere, fatemi sapere se qualcuno ha letto "Presto torneremo a casa" o ha intenzione di leggero, proponetelo ai giovani, nelle scuole e se vorrete altre informazioni potete contattarmi scrivendo nei commenti oppure attraverso l'indirizzo mail: ilcottagedeiracconti@gmail.com o martinania@virglio.it.
Inoltre sotto troverete il link per acquistare il libro su amazon e il link del blog di Bergting. 
Io vi saluto e ci vediamo alla prossima, ciao!
  
Presto Torneremo a Casa di Jessica Bab Bonde e Peter 
Bergting

Peter Bergting

  

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