Recensione di Break - Ossa Rotte di Hannah Moskowitz








Ciao lettori, benvenuti in questa nuova recensione, oggi parleremo di Break, un libro di Hannah Moskowitz uscito nell'aprile 2011 e pubblicato in Italia dalla Giunti Y.
Il volume, in copertina rigida, ha 280 pagine al prezzo di 9,90 €.







La Moskowitz ha scritto Break all'età di quindici anni, ricevendo il plauso della critica alla sua uscita negli USA.
Veniamo alla trama...








Questa è la storia di Jonah, un'adolescente, che fa parte di una famiglia formata dai suoi genitori e due fratelli, Jesse, e il piccolo Will di appena un anno. La particolarità di questa famiglia è che Jesse soffre di un intolleranza alimentare molto grave, non può mangiare moltissimi cibi e non solo, la malattia è talmente seria, che il ragazzo non può neanche toccare gli alimenti a cui è allergico o rischierebbe la vita.
I due genitori non vanno particolarmente d'accordo e inoltre Will piange in continuazione mettendo a dura prova i nervi di tutti.
Jonah vive tutto questo con estremo disagio e per reggere il peso della sua famiglia, che sembra essere sempre sull'orlo di una crisi, il ragazzo si rompe le ossa, pensando che in questo modo possano ricrescere più forti e renderlo di conseguenza migliore.
Questa fissazione di Jonah è inizia in seguito ad un incidente automobilistico in cui si ruppe due femori, un gomito e una clavicola.. In ospedale l'adolescente senti il medico dire alla madre che le sue ossa sarebbero ricresciute più vigorose. Da quel momento in poi Jonah decide di rompersele da solo.
Dita, femori, gomiti, costole, tenendo sempre il conto delle ossa fratturate. A conoscere il segreto del ragazzo sono il fratello Jesse e la sua migliore amica Naomi che incoraggia Jonah a fare questi gesti estremi che poi lei stessa filma. L’adolescente per giustificare le continue fratture, ai genitori e alle altre persone, racconta di essere sbadato e di cadere in continuazione dallo Skateboard.
La situazione però ad un certo punto degenera e il ragazzo sarà costretto a prendere una decisione per se stesso e per le persone che gli sono accanto.

Il libro è molto crudo, parla di una forma di autolesionismo estrema e insolita. Inoltre avviene per motivi che inizialmente mi sembravano futili. La famiglia del protagonista infatti, ci viene presentate come molto problematica, ma non in maniera cosi eccessiva da far sprofondare il ragazzo in una disperazione tale da portarlo a farsi del male in quel modo.
Andando avanti con la lettura riusciamo a comprendere meglio però le motivazioni di Jonah che sembrano girare tutte nel rapporto con Jesse.
Il protagonista è legato morbosamente al fratello. Jonah diventa ossessionato dal fatto che quest'ultimo possa avere delle crisi, si informa continuamente su ciò che mangia e che tocca e si assicura che in casa non ci siano pericoli di alcun tipo che possano provocarle. D’altro canto Jesse non vuole essere continuamente controllato dal fratello maggiore ma vorrebbe vivere la sua vita come una persona normale. Neanche gli stessi genitori sembrano cosi attenti, come lo è Jonah, nei confronti del figlio e questo scatena la rabbia del protagonista.
Veniamo poi al piccolo Will, questo bambino che piange molto poiché risente della tensione che si respira in famiglia.
Jonah nonostante si presenti come una ragazzo forte e determinato, lo stress provocato dalle tensioni continue che al fratello possa succedere qualcosa, dal pianto estenuante di Will, e da questi genitori distanti e distratti, lo portano a farsi del male rompendosi le ossa, pensando così di uscirne ogni volta rinvigorito e pronto ad affrontare i problemi della vita. Il ragazzo compie questi gesti anche per un senso di colpa nei confronti di Jesse, lui essendo nato sano si ritiene colpevole della malattia del fratello e questo secondo lui è un modo per riequilibrare la giustizia .
Come si può vedere in questo libro ho letto di un rapporto tra fratelli molto particolare che mi è piaciuto molto. Jesse secondo me è il personaggio migliore, lui è il più sereno di tutta la famiglia, mi piace come gestisce la sua allergia, nonostante Jonah cercando di proteggerlo, lo fa passare per il malato di turno.
Il protagonista infatti è molto più fragile del fratello che vuole a tutti costi preservare, cerca in tutti modi di prendersi carico della famiglia ma non ha quella forza tale da affrontare tutto quello che gli accade e per questo motivo cade nell’autolesionismo.
Il libro per essere stato scritto di una quindicenne è veramente valido, la scrittrice tra l’altro è riuscita ad alternare temi forti e cupi con momenti più leggeri di vita adolescenziale.
Si legge in un attimo perché la storia è molto veloce, forse un po' troppo, nel senso che mi sarebbe piaciuto di più approfondire le caratteristiche dei personaggi. Vediamo tutto dal punto di vista di Jonah e percepiamo maggiormente le sue emozioni e sensazioni, ma non riusciamo a conoscere meglio gli altri. Insomma secondo me questa storia andava più acutizzata sopratutto perché ci presenta un argomento importante.
Ma ripeto, l’autrice è molto giovane e con questo libro dimostra già di avere un grande talento.
Per questo motivo vi consiglio questa lettura, una storia particolare, un modo per riflettere su una tematica che non è solo quella dell’autolesionismo ma si concentra anche su ciò che lo provoca. Infatti, si focalizza anche sul disagio interiore di una persona, che spesso non riusciamo a vedere e ce ne accorgiamo soltanto quando gli effetti diventano evidenti.
Io vi ringrazio se avete letto questa recensione e se volete altre informazioni scrivete nei commenti.
Vi lascio sotto il link di Amazon per acquistare online il volume.
Grazie alla prossima.


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