Ciao a tutti lettori e benvenuti sul "Cottage Dei Racconti". Oggi farò la mia recensione di "Hunger Games - Ballata Dell'Usignolo e Del Serpente" di Suzanne Collins. Il romanzo fa parte della famosa serie "Hunger Games" di cui abbiamo avuto ben tre libri con i rispettivi film. "La Ballata Dell'Usignolo e Del Serpente" è sia un prequel, essendo ambientato sessantacinque anni prima rispetto agli eventi della prima trilogia, sia uno spin-off perché è incentrato sulla figura di Coriolanus Snow, futuro presidente di Panem. La prima edizione del libro è uscita nel maggio 2020. In Italia è stato pubblicato da Mondadori in copertina rigida al prezzo di 22€ con 478 pagine.
Susanne Collins è una scrittrice americana famosa per la saga di Hunger Games, che ha pubblicato anche un'altra serie: "Gregor", un fantasy contemporaneo. I suoi romanzi sono stati tradotti in cinquantatré lingue.

Per chi non conosce il tema principale di questi romanzi e quindi non ha mai letto Hunger Games, si tratta di un racconto distopico ambientato in un Nord America suddiviso in dodici distretti e una capitale chiamata Capitol City, l'intera nazione prende il nome di Panem. Gli Hunger Games sono una sorta di reality show trasmesso in tutta la nazione che si svolge ogni anno. Vengono scelti, attraverso una cerimonia chiamata mietitura, due ragazzi, maschio e femmina da ciascun distretto. I 24 tributi, così vengono chiamati, dovranno sfidarsi all'interno di una arena e devono uccidersi a vicenda finche non ne rimane uno, il vincitore. Questi giochi sono organizzati da Capitol City, sono una punizione nei confronti dei distretti. Infatti molti anni primi c'è stata una guerra tra quest'ultimi e la capitale. Capitol City è una città ricca e sfarzosa, vi abitano le persone più facoltose di Panem, mentre i distretti sono più poveri e da sempre le loro risorse sono sfruttate dalla capitale. In molti di essi c'è una povertà molto evidente, perciò gruppi di ribelli hanno mosso una guerra nei confronti della città, causando morte e distruzione da entrambe le fazioni. Alla fine Capitol City ne esce vincitrice e crea questi Hunger Games per mantenere l'ordine e tenere sotto controllo i distretti. Questi giochi sono però trasmessi in tutta Panem, come un vero e proprio spettacolo televisivo, con tanto di interviste e presentatori. Ma nel momento in cui i ragazzi entrano nell'arena dovranno poi sopravvivere uccidendo gli avversari. Saranno gli Strateghi, coloro che gestiscono quello che deve accadere nell'arena, a mettere in difficoltà i partecipanti rendendo i giochi più avvincenti per gli spettatori di Capitol City. Questi potranno sostenere i loro tributi preferiti inviando loro anche degli aiuti detti sponsor. Ci sono inoltre i Mentori che sono coloro che cercano di dare al tributo una strategia per ottenere la vittoria e si occupano in sostanza del loro addestramento che avviene prima dell'inizio dei giochi. In questo nuovo libro della saga abbiamo come protagonista Coriolanus Snow, che qui ha diciotto anni. Ci troviamo, come vi dicevo sopra, sessantacinque anni prima degli eventi della saga precedente, quindi abbiamo una Capitol City un pò diversa, molto meno sfarzosa e lussuosa, non essendo passato molto tempo dalla guerra con i ribelli dei distretti. Quindi ci sono palazzi ancora danneggiati e molte persone sono state private dalle ricchezze, sono cadute in disgrazia e fanno difficoltà a riprendersi. Una di queste è proprio Snow, la sua famiglia un tempo potente sta attraversando un brutto periodo. I genitori del protagonista sono entrambi morti e vive nel grande palazzo degli Snow con la nonna e la cugina Tigris. Però a loro non è rimasto praticamente nulla, non hanno soldi, hanno anche difficoltà a mangiare e perderanno anche la casa a causa delle imposte di Capitol City. Coriolanus tuttavia sta tenendo nascosta la sua sgradevole situazione alle altre persone, in particolare a i suoi compagni di Accademia, un sorta di scuola molto prestigiosa nella città che comunque lui continua a frequentare. Il ragazzo vuole riportare all'antico splendore la sua famiglia e gli si presenta l'occasione quando per la prima volta agli Hunger Games vengono inseriti i Mentori. Ci troviamo alla decima edizione dei giochi e sono diversi da quelli dei primi libri. L'arena è una sorta di ex teatro all'aperto, che veniva utilizzato prima della guerra, in cui non abbiamo nulla di tecnologico e virtuale ma solo le armi che vengono da sempre concesse ai tributi. Quest'ultimi dopo la mietitura vengono portati a Capitol City ma trattati fin da subito come animali, messi dentro una gabbia, mal nutriti, quindi troviamo degli Hunger Games in sostanza poco moderni. Vengono presentati in T.V. ma visti principalmente solo da Capitol City perché in molti distretti non c'è neanche la televisione. Tuttavia oltre ai Mentori per la prima volta vengono inseriti gli sponsor, quindi si da la possibilità alle persone di inviare aiuti al loro partecipante preferito e di conseguenza vengono fatte le interviste, il tutto in maniera molto più sobria rispetto a quello che abbiamo letto nei libri precedenti. L'entusiasmo di Snow per essere stato scelto come Mentore viene frenato quando scopre che il tributo a lui affidato è la ragazza del Distretto 12, da sempre chi viene da esso a meno possibilità di vincere, essendo la qualità di vita di quel distretto la peggiore di tutti. Coriolanus puntava a portare alla vittoria il suo tributo per ottenere il premio in denaro utile per potersi pagare gli studi all'Università. Tuttavia durante la mietitura che i Mentori seguono da Capitol City, la ragazza destinata a Snow, Lucy Gray si dimostra essere una tipa molto particolare. Il Mentore quindi cerca di puntare su i pregi della ragazza per ottenere gli sponsor che potranno aiutarla nell'arena. Va però ben oltre, in qualche modo prende delle decisioni che si scontrano con le regole dei giochi e lo fa per far vincere Lucy Gray non solo per i soldi ma anche perché comincia a provare dei sentimenti nei suoi confronti.
In questo nuovo romanzo ritroviamo l'ambientazione fredda e cruda dei distretti, in particolare del 12 ma anche una Capitol City post bellica, quindi non perfetta e lussureggiante. Il romanzo è scritto in terza persona, principalmente il tutto viene raccontato dal punto di vista di Coriolanus. Il ragazzo si trova in una situazione difficile, lui e la sua famiglia, da tempo ricca e potente, stanno per cadere in disgrazia ma la sua ambizione è già molto forte è infatti determinato a raggiungere il suo obiettivo che inizialmente è quello di portare alla vittoria Lucy Gray. Con lei si crea un rapporto speciale, la ragazza è una Covey, ovvero sono una sorta di musicisti itineranti che sono stati poi costretti dai Pacificatori, che mantengono l'ordine su Panem su comando di Capitol City, a fermarsi in un solo distretto, nel caso di Lucy Gray e della sua compagnia nel 12. La ragazza mi è piaciuta molto come personaggio, è estroversa, coraggiosa, una vera artista. Non mi è dispiaciuta neanche Tigris, la cugina di Snow, lei è molto dolce e si prodiga per la sua famiglia e per Coriolanus stesso. Lo stile di scrittura rimane semplice e diretto, adatto a descrivere la realtà che si affronta in questa saga. Diciamo che il libro è bello ma non eccezionale, ho trovato dei punti positivi ma anche negativi. Snow non è un personaggio al quale affezionarsi, in questo periodo della sua vita, in cui era molto giovane, troviamo degli aspetti a suo favore, come l'amore per la madre scomparsa, l'affetto per Tigris e quello che comincia a provare per Lucy Gray. Però la Collins è stata brava a non demolire completamente la caratterizzazione del personaggio per intero, o sia quella che troviamo anche nei libri precedenti. Per poter arrivare ad essere il cattivo della situazione nella prima saga, Snow qui comincia a comprendere come acquisire il potere e questo diventa il suo obiettivo principale. Il giovane sa di essere intelligente e quindi vuole arrivare in cima con ogni mezzo a disposizione e ovviamente come abbiamo visto ci riesce. Inizia proprio qui la sua scalata verso il raggiungimento della più alta carica che si può ottenere a Panem, vediamo attraverso i suoi ragionamenti la sua ambizione e la voglia di arrivare in alto. Questo l'ho trovato appunto molto coerente col personaggio che sarà poi nella prima trilogia. Tuttavia essendo il tutto quasi concentrato su di lui e le sue idee, non amando il personaggio, questo non mi ha fatto apprezzare a pieno il libro ma non solo. Mi aspettavo che il tema principale della saga fosse messo maggiormente in luce, ovvero gli Hunger Games, che comunque è la cosa che a me attrae di più, invece non ci si concentra molto sui giochi che durano per lo più per un centinaio di pagine su un libro di quasi cinquecento. Tra l'altro il tutto ci viene descritto sempre dal punto di vista di Snow che è fuori dall'arena piuttosto che di Lucy Gray. Proprio per questo motivo il libro mi è apparso in alcuni punti un pò lento e quindi preferivo che venisse dato più spazio sia ai giochi che al personaggio di Lucy Gray che rimane l'aspetto positivo della storia. Un'altro punto che mi ha fatto storcere il naso è come stato gestito il finale, in particolare la storia tra Snow e il suo tributo, in questo caso in maniera troppo frettolosa, ci si poteva benissimo spendere qualche pagina in più. Detto questo, del libro comunque mi è piaciuto sicuramente il personaggio di Lucy Gray, l'inserimento della componete musicale e il conoscere in maniera approfondita cosa avvenne prima degli Hunger Games e come si è arrivati ad essi, infatti incontreremo anche il suo creatore. Insomma, se avete amato Hunger Games ovviamente fa per voi, se non vi siete mai approcciati a questa saga, nonostante si tratti di un prequel, vi consiglio di leggere prima la precedente trilogia che ovviamente è bellissima e nettamente superiore a questo libro. Si tratta di un distopico young-adult, quindi può essere letto tranquillamente dai tredici anni in poi. Fatemi sapere quindi se lo avete letto o se lo leggerete e cosa ne pensate, vi lascio il link per acquistarlo sotto il post, spero comunque che la mia recensione vi sia piaciuta e vi sia stata utile.
Un saluto e grazie ancora per aver visitato il mio blog, vi ricordo che potete trovare la pagina Facebook sulla home del sito, chiamata sempre "Il Cottage Dei Racconti", inoltre sono su Istagram con il profilo "martina.silvestri.90", dove troverete alcune foto libresche, tra letture attuali e meno recenti. Se volete contattarmi per qualsiasi informazione, sui libri o richieste di collaborazione, potete farlo scrivendomi su Istagram "martina.silvestri.90", Facebook "Il Cottage dei Racconti", tramite mail: martinanial@virgilio.it o ilcottagedeiracconti@gmail.com oppure scrivendo anche nei commenti sotto ai miei post.
Silvestri Martina, Il Cottage dei Racconti
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